L’epiteto,
una volta ricorrente per definire uno stato di crisi istituzionale, ora si
addice anche a noi in modo limpido e trasparente. Quella malattia della
democrazia (borghese, aggiungo) che una volta si voleva attenesse solo a certe latitudini (dove più
facilmente si coltivano le banane appunto) ora investe l’Italia, uno degli
stati più importanti del mondo. Sono trasecolato non solo da ciò che succede,
ma anche e soprattutto dai commenti di tutti i conduttori di tutte le
trasmissioni che producono dibatti politici. Non sono un fine giurista ma ho
vissuto abbastanza per capire quale differenza vi sia tra una repubblica
presidenziale e una parlamentare, e che, una volta le democrazie “presidenziali”
erano considerate, a queste latitudini geopolitiche, qualcosa che si avvicina
al fascismo. Erano comunque tacciate di populismo, perché il presidente della
repubblica era appunto eletto dal popolo. In verità da tempo in Italia si sta
cercando di modificare la costituzione in questo senso, ma per vari motivi non
si è mai riusciti. Poi all’improvviso qualcuno ha avuto una idea “geniale”,
ossia modificare la costituzione materiale senza intaccare quella formale.
Napolitano è stato senz’altro l’esponente più illustre di questa tendenza,
meritandosi l’appellativo di Travaglio “re Giorgio”. Tra le cose più
anticostituzionali che abbia fatto c’è sicuramente la sua rielezione nonostante
la lettera inequivocabile della costituzione che dice testualmente all’art. 85 “Il Presidente della Repubblica è eletto per
sette anni”. Una interpretazione corretta dell’italiano, al di fuori di
ogni arzigogolamento di carattere pseudo giuridico, esclude che un presidente
della repubblica possa essere in carica per un periodo diverso dai sette anni,
ma di questo ho già scritto. Del resto voglio far notare sommessamente che il
successivo articolo 88 recita “Il
Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le
Camere o anche una sola di esse. Non può
esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi
coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura.” Il
cd “semestre bianco” era motivato, interpretazione una volta assolutamente
prevalente in ambito politico, proprio per evitare che il presidente della
repubblica sciogliesse le camere nel suo interesse primo tra gli altri quello
di una sua rielezione. Il punto è che in Italia da tempo si va riscrivendo la
costituzione materiale senza incaricarsi di riformare quella formale, perché la
crisi è tale da non consentire neppure una selezione adeguata di “classe”
dirigente, per cui ci siamo trovati ad essere governati da personaggi
impresentabili sotto il profilo culturale, altro che Savona, in grado di
riformarla con qualche costrutto. Mattarella ha passato ogni limite
sopportabile, perché di fatto ha annullato l’esito di una tornata di elezioni
politiche perché non era per lui, ricevibile. Per altro ha decisamente
appalesato che i problemi del “mercato” sono prevalenti sulle espressioni di
voto degli italianai rendendo appropriato anche per noi l’epiteto di cui sopra Dopo
di che, ribadisco che non ho votato e che dietro il duo Salvini- Di Maio ci possano
essere poteri forti diversi da quelli che ci hanno sin qui governato. Ma la
dietrologia è un conto, le regole del vivere civile un altro, e si sa, i
cambiamenti climatici comportano una dilatazione della fascia dell’equatore,
per cui anche in Italia si possono produrre quelle banane che a me
personalmente piacciono tanto.