sabato 21 maggio 2011

Giuliano Pisapia, l’arresto di Strauss Kahn e il fallimento della Grecia.


Che abbia provato un senso di liberazione, all’esito del primo turno delle elezioni amministrative a Milano è indubbio. La mia contentezza era dovuta  comunque a due fattori che hanno solo un valore di risulta. Perché il fatto in sé per quanto di grossa rilevanza è un fatto legato ad una competizione amministrativa. Per me tra la Moratti e Pisapia non c’è confronto possibile. Pisapia appartiene alla categoria dei politici veri di lungo corso, delle persone capaci di esprimere valori e battaglie politiche combattute in prima persona, la Moratti, invece credo appartenga ad un’altra categoria di persone di cui ho già detto nel post precedente. Detto questo la prima importante considerazione che tutti hanno giustamente fatto è che la macchina propagandistica di Berlusconi perde colpi. Ormai, ha perso l’alea di onnipotenza, e questo è una grande cosa ma non è la soluzione del problema delle politiche di governo che stanno massacrando il tessuto economico e sociale e culturale del nostro paese, e non solo del nostro. Tra gli argomenti in cronaca vi è l’arresto, la successiva liberazione, sempre comunque con l’incriminazione assai grave di aver violentato una cameriera in albergo, del primo responsabile del Fondo Monetario Internazionale. I giornali hanno messo in relazione le dimissioni dall’incarico di Strauss Kahn dal FMI con la questione del debito  della Grecia. Ora succede che gruppi speculativi privati, acquistano titoli di stato di diverse nazioni, in questo caso della Grecia, ma evidentemente non solo di essa, e dettano le politiche dei governi coinvolti con l’alibi della necessità di onorare il debito. Solo che la crisi economica degli stati è legata alle politiche liberiste dei governi, che tassano i lavoratori e consentono, e non solo attraverso le politiche fiscali, un accumulo di capitali spaventoso di questi gruppi che poi si consentono di acquistate grandi quantità di titoli di stato, condizionandone la politica. Così si chiude il circolo vizioso del cane che si morde la coda. Il superamento di questa condizione è un presupposto indispensabile per il superamento di questa crisi, solo che la sinistra non è attrezzata. Oggi la sinistra è sostanzialmente quella che si riconosce in Obama, che da presidente Usa è il principale presidio degli interessi di questi gruppi finanziari. Non è un caso che Strauss  Kahn, oltre a essere il presidente del Fondo Monetario Internazionale,  sarebbe stato anche il candidato socialista alle prossime presidenziali francesi. Il sospetto che sia stato vittima di una macchinazione non pare infondato. Credo che sarebbe stato felice di risarcire la vittima del supposto stupro, evitando la denuncia, e avendone sicuramente i mezzi; e se ciò non gli è stato possibile, è perché probabilmente ci sono altri interessi. Con questo non voglio esprimere nessun pregiudizio nei confronti della donna che lo ha denunciato, infatti potrebbe averlo fatto per una questione di principio. Questa ipotesi non può essere esclusa a priori,   tuttavia i fatti di tutti i giorni ci dicono che gli scontri di principio tra cameriere e i presidenti di FMI sono scontri impari di fronte alle istituzioni. Comunque non sposo pregiudizialmente nessuna ipotesi. Il fatto è che sono i gruppi finanziari che determinano le politiche degli stati; e questo e cronaca di questi giorni, e non l’esito di analisi politiche sofisticate, ma costoro non li elegge nessuno. Ecco perché l’entusiasmo per la vittoria di Pisapia va temperato dalla consapevolezza che, in definitiva cambierà poco, sul piano politico generale. Spero, anzi sono sicuro, che se vincesse al ballottaggio, cambiare in meglio la gestione del comune di Milano, che poi non è cosa trascurabile.   

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