sabato 26 gennaio 2013

Discutendo di democrazia.



 Scrive Antonio Padellaro su il Fatto Quotidiano del 6 gennaio  del 2013 “… è tutta la politica- intrattenimento a debordare incontenibile da ogni angolo televisivo. Ma in fin dei conti è più normale un comico di professione che strappa una risata o Bersani che imita Crozza che imita Bersani? Rassegniamoci: la politica è un format con un preciso apparato di regole, come il Grande Fratello o X Factor. Solo che il vincitore non andrà a Sanremo ma a palazzo Chigi. Attori di una fiction collaudata, i leader di partito interpretano ruoli ben truccati, disegnati e sceneggiati da esperti ghost vriter  mentre con gli autori di fiducia essi provano e riprovano le battute quelle che fanno titolo su giornali e tg” Il titolo del pezzo era, manco a dirlo, “Guida alle elezioni. Per non farci prendere in giro.” Mi piace a volte citare chi scrive per mestiere, e che sicuramente scrive meglio di me,  per dire cose che, appunto,  non saprei dire meglio. Il problema è serio perché il livello di manipolabilità dell’elettorato italiano è giunto a livelli davvero preoccupanti. Berlusconi attacca Monti come se fosse il suo peggior nemico eppure aveva, nel parlamento appena licenziato, tale maggioranza da condizionare pesantemente sino alle dimissioni se avesse adottato provvedimenti non condivisi, cosa che poi ha fatto  solo per dare avvio alla drammatica sceneggiata cui siamo costretti ad assistere. Infatti  la legislatura è praticamente conclusa, e con questo presunto anticipo si è consentito a Napolitano di vanificare la raccolta di firme per il referendum abrogativo delle leggi iperliberiste in materia di lavoro subordinato, tra Sacconi e Fornero. Cosa analoga fa Bersani che, come mi è successo di dire in altri post,   adotta lo schema di fare campagne elettorali di sinistra per attuare  linee di governo liberiste.  Il gioco si spinge fino a fargli avanzare riserve sulle spese assurde per acquistare dagli Usa i famigerati  F35, aerei da combattimento che ,a quel che si legge sui giornali di maggior diffusione ,soffrono la pioggia. Aerei acquistati col suo voto favorevole neppure troppo tempo addietro.  Promette maggiore equità sociale senza spiegare, credibilmente, il perché del sostegno al governo Monti invece di elezioni anticipate, sostegno che ha consentito la peggiore politica sociale ed economica mai subita dal paese, in omaggio conclamato ad iniziative meramente speculative delle grandi banche sul debito pubblico italiano e non solo. Proprio oggi leggevo su Fb che Monti possa essere in prima persona il promotore dell’ondata speculativa sul debito pubblico italiano che ha dato l’impulso primario all’allarme spraed in seguito al quale Monti è diventato Presidente del Consiglio. E tuttavia tale notizia aggiunge  poco al quadro politico economico, perché in ogni caso non è credibile che abbia preso tale decisione in perfetta solitudine.  Il salvataggio dell’Italia sull’orlo del baratro, o l’impellente necessità di  archiviare Berlusconi nel caso fosse stato ancora in grado di racimolare una maggioranza per ogni provvedimento, fanno parte del teatro dell’assurdo, come assurdo e surreale è il clima televisivo in cui è possibile raccontare queste bugie senza tema di smentita.   Il tutto fa parte, come giustamente diceva Padellaro di una commedia studiata a tavolino. Il problema è che sono sceneggiati che non vanno in onda per la prima volta, ragion per cui è ragionevole attendersi che l’elettorato sia ormai scottato dalle precedenti esperienze. 
E, in effetti, con il fenomeno denominato “antipolitica” che ha designato un campo dominato in prevalenza dal fenomeno Grillo, sembrava che una parte assai consistente  dell’elettorato italiano avesse, per così dire, “mangiato la foglia”. Il fenomeno è regredito non solo per il limiti insiti nell’operazione 5 Stelle che è stato il prodotto di tale clima, ma anche e soprattutto per l’insistente battage che il Pd, Vendola anche, e tutto il popolo di sinistra ha insistentemente condotto contro Grillo, e questo nonostante in Sicilia la giunta di sinistra sia minoritaria, dipendente quindi dai voti di Grillo o del centrodestra. Ma la svolta assolutamente decisiva, che ha riabilitato il senso di “politica” ossia il politichese deteriore, è stata determinata dalle primarie del Pd- centrosinistra.  Vendola, purtroppo, ha retto il gioco, determinando così la fine di quella sorta di protagonismo nella vita politica italiana che lo ha caratterizzato per qualche tempo. Il problema è che l’idea, si badi bene, solo l’idea delle primarie, è piaciuta agli italiani. Con queste si è generato la grande bufala per cui  i cittadini, estromessi dalla possibilità di “contare” nelle istituzioni, per non poter esprimere candidati nelle elezioni autentiche, riacquistano tale diritto attraverso le primarie. E’ bastata la semplice possibilità di votare alle primarie per riaccreditare il sistema politico agli occhi degli elettori, o di buona parte di essi, o di quelli rappresentati come la maggioranza dai sondaggisti. Renzi  poi è scomparso dalla scena, e col senno di poi, mi vien da credere che abbia lavorato solo per la patria, ossia Pd + PdL insieme. Quelle del Pd sono state finte primarie, dall’esito scontato in funzione delle scelte dell’apparato mediatico combinato ad una partecipazione minoritaria dei potenziali elettori , salvo poi a far gridare al successo tutto l’apparato mediatico nel suo insieme senza distinzione di sorta. E’ tale unanimismo mediatico su un risultato oggettivamente modesto che svela il trucco. Nessun giornale berlusconiano, quelli sempre “contro” sempre in polemica con “la sinistra” perfino se si discute di aria fritta, ha sottolineato la modestia dei due milioni di votanti alle primarie del Pd-centrosinistra, su un potenziale che si potrebbe aggirare  come minimo, sui dodici milioni circa di elettori di centrosinistra. La sceneggiata si è spinta sino a far credere agli elettori di centrodestra che ci sarebbero state delle primarie anche per loro. In un paese serio tale annuncio sarebbe stato accolto con una grandissima manifestazione corale di insofferenza per l’immensità della sciocchezza. Infatti Berlusconi è sceso in campo solo dopo che, dal punto di vista del consenso generale, si è ripristinata la legittimazione della “politica”, essendo egli, giustamente, il principale capro espiatorio  per le malefatte della stessa “politica”. La gente di sinistra, dando prova di scarsa coerenza, ha poi preferito addossare alla trasmissione di Santoro di “Servizio Pubblico” andata in onda con la presenza di Berlusconi il 12 gennaio, la  rimonta del medesimo Berlusconi nei sondaggi, salvo poi a verificare che i sondaggi pubblicati dopo la trasmissione erano basati su rilevamenti fatti prima della trasmissione stessa. In quella circostanza si è voluto ipotizzare uno scontro tra Santoro e Berlusconi, che non ci poteva essere avendo i due ruoli diversi da recitare sul palcoscenico. Invece si voluto dare parvenza di verità ad una situazione impossibile da proporsi, perché nella circostanza di quella fortunata trasmissione gli obiettivi dei due personaggi erano assai diversi, e tra i due Santoro ha realizzato i suoi in termini di ascolti ,più di quanto non lo abbia fatto Berlusconi che cercava una rimonta che a tutt’oggi non è avvenuta se non in piccola parte.  Inoltre è stato Berlusconi, con l’assenso più o meno tacito del Pd a cacciare Santoro dalla Rai, con l’idea che non potesse più fare televisione. Invece Santoro è rimasto in campo e si è tolta la soddisfazione di vedere Berlusconi che tornava da lui per avere la visibilità di cui sentiva il bisogno in quella circostanza. Inoltre Ruotolo è in lista con Rivoluzione Civile di Ingroia facendo così di quella trasmissione il più forte insediamento mediatico di quella formazione. Detto questo bisogna rilevare la notizia pubblicata da “Il Fatto Quotidiano” del 21 Gennaio,  in prima pagina, con una titolazione importante, “ DERIVATI, ABBUFFATA DELLE BANCHE”  cui segue l’art. di Filippo Barone. La notizia è di quelle buone per cui la Regione Puglia, per l’impegno di Nichi Vendola ha strappato 870 milioni di euro nientemeno che alla Merrill Lynch, che si è obbligata a non rifilare più titoli tossici alla Regione Puglia., come ha fatto in passato e come fa con Comuni, Regioni e Province, oltre, naturalmente lo Stato.  Ecco questa è una cosa seria di cui si dovrebbe parlare molto ma non se ne parla affatto. Se vivessimo in un sistema mediatico corretto, non asservito, questa notizia avrebbe fatto il giro di tutte le redazioni, con servizi e interviste ai protagonisti di una vicenda complessa, che ha per protagonisti oltre a Vendola, giudici delle procure di Bari e Milano, oltre ai diversi legali. Invece tutto tace, tranne,appunto “Il fatto Quotidiano”. Il vero tema sul tappeto di questa campagna elettorale che dovrebbe essere esplicitato, è la massa di denaro che dovremo pagare alle banche truffaldine in conto interesse per il nostro debito pubblico, debito che non accenna a diminuire nonostante i tagli. Nessuno dice quanto sia strumentale tutta questa faccenda. Non vi è nulla di obiettivo, nulla di credibile, solo che in questa campagna elettorale tutti parlano d’altro, fanno promesse che non hanno intenzione di mantenere come sempre, avanzano teorie bislacche su questo e su quello, insomma si vende fumo. Al contrario è assai credibile Salvatore Settis che a pag. 24, de “La Repubblica”  di martedì 22 Gennaio scrive “QUEI SABOTATORI DELLA COSTITUZIONE” adombrando il pericolo di modifiche sostanziali della costituzione in senso liberista, tradendo lo spirito originario, anche nella prossima  legislatura come  si è già cominciato a fare, dando fondato seguito  alla sensazione che già mi pervade, per cui molte cose sono già scritte, comunque vadano queste elezioni.  Il dato obiettivo è che in questa crisi a spirale che ci affligge, ogni forza politica ha, come obiettivo di queste elezioni, il raggiungimento di scopi assai parziali, e se e quanto questi obiettivi collimino con l’interesse generale del paese, è cosa di là da vedersi. Le destre di Berlusconi e Monti, ad es. sanno di non poter vincere, e per questo il loro obiettivo è quello di ottenere al senato, grazie ad una legge elettorale assurda e inaccettabile, una situazione di stallo, in modo da condizionare il centrosinistra costringendolo a patti espliciti, e così Ingroia insegue la possibilità di poter essere, nella migliore delle ipotesi il controllore di quel numero di seggi che possa servire al centro sinistra per governare. Nessuno riflette che per questa via, con i ricatti in negativo, non si cambia nulla. Sullo scandalo della banca  del Monte dei Paschi di Siena, la più antica in attività, se ben ricordo, c’è poco di che stupirsi ma assai di che essere ripetitivi. Grillo ha ragione, la banca va nazionalizzata, e non solo essa. Il mito liberista del “privato è bello” si scontra da qualche secolo con la realtà dei fatti. La crisi purtroppo evidenzia e sottolinea il dato mascherato da una asfissiante propaganda in cui hanno creduto anche le forze di sinistra.  In questi giorni si sta consumando un dramma che mi coinvolge e che riguarda la crisi dell’En. A.I.P . che a quando pare chiude, e comunque ha cessato le attività, almeno al momento, lasciando senza lavoro, salvo miracoli sempre auspicati e attesi, diversi colleghi miei. Io sono divenuto un esodato, e il tema è sempre quello. Con questo sistema iniquo per cui si svolgono attività private, anche con scopo di lucro, solo e soltanto con denaro pubblico. So bene che il tema della Formazione Professionale in Puglia come in altre parti del Paese non gode   di buona fama, o per essere più precisi, c’è una convinzione diffusa che gli addetti alla formazione non lavorino granché, con l’aggravante della vulgata per cui il sistema è fondato esclusivamente sugli interessi degli addetti, selezionati con accentuati criteri clientelari. Tuttavia questa visione delle cose è fuorviante,  perché lo scambio incivile tra clientes e il dominus si risolve a vantaggio assai prevalente di quest’ultimo, a danno dell’intera società . In Puglia onestamente gli spazi per una formazione professionale autentica sono limitati, e ritenere che se ne possa fare comunque è davvero uno spreco di risorse. Il sistema tra le diverse contraddizioni, soffre essenzialmente di un carattere privatistico improprio che costringe lo stesso a produrre risultati obbiettivamente irraggiungibili. Solo il pubblico potrebbe consentire attività che, svincolate dall’assillo del profitto a tutti i costi, e commisurate alla bisogna, siano effettivamente produttive. Oltre a ciò il sistema soffre di una contraddizione tipica del postmoderno, ossia l’assoluta confusione tra formazione come socializzazione, come diritto di cittadinanza e formazione professionale intesa come avviamento ai lavori specifici. In realtà il lavoro non c’è, e si concepisce specie per l’obbligo formativo, una finta finalizzazione alla formazione lavorativa per ragazzi assai bisognosi, invece, di una formazione tout-court . C’ è una scuola di pensiero che sostiene la teoria per cui la presenza sul territorio di manodopera specializzata attiri investimenti. Il lato debole del ragionamento è che, nella migliore delle ipotesi, bisogna spendere risorse altrimenti fruibili con maggior beneficio per la collettività. Bisogna approntare la specializzazione di manodopera che, sempre nella migliore delle ipotesi, risulterà necessariamente eccedente il fabbisogno.  Questo in un contesto culturale che ha abrogato di fatto la psicopedagogia, col risultato di vedere docenti ingegnarsi sino all’inverosimile per proporre alle ragazze e ai ragazzi, temi di impegno scolastico che incroci il loro interesse. I successi non esistono o sono fittizi. In realtà ciò che conta è la qualità del rapporto umano e psicologico che si riesce ad instaurare con i ragazzi difficili, ma guai a dirlo. Una piccola consolazione mi rimane, insieme al danno economico assai rilevante che la vicenda mi arreca, e consiste nel ricevere telefonate da ragazzi che cercano consiglio a distanza di qualche anno, per i problemi che riscontrano nell’oggi, e sono ragazzi rifiutati dal sistema della scuola pubblica, ma che da me hanno accettato, senza protestare,  lezioni sulla Divina Commedia e sulla storia di Roma, argomenti generalmente considerati improponibili a quel tipo di allievo. Il corso era finalizzato alla mansione dell’Operatore Turistico,  l’ultimo corso effettivamente mio della mia carriera lavorativa. Il sistema non va perché gestito male. L’altro punto debole della teoria su esposta è che come mi è successo di verificare, è assai difficile motivare ragazzi in difficoltà di socializzazione, come amavo definirli in una trascorsa vita lavorativa, a impegnarsi per ottenere qualifiche professionali che non rientrano nel loro vissuto. Altra discorso è l’alta formazione. In Puglia ha avuto esiti positivi e questo è sicuramente un bene. Il fatto che  gli addetti non  lavorano, questo non risponde al vero, o comunque vi risponde in misura omogenea a qualsiasi categoria lavorativa di quello che una volta era il ceto medio.  Il danno consiste nel ritenere queste attività compatibili con la ricerca di profitto, ma non è così. Le attività umane sono sempre rivolte ad uno scopo, e pensare di far combaciare finalità diverse è una illusorio se si parla di attività relazionali. Soleva ripetere un mio caro amico e collega, : non si possono servire due padroni.. o dio o mammona.