martedì 8 novembre 2011

Il la fine di Berlusconi, lo stato nazione Italia, il medioevo prossimo venturo

Questa stucchevole telenovela sulle dimissioni di Berlusconi, e sul suo governo, conseguente alla mutata dislocazione politica (si fa per dire)  di personaggi di avanspettacolo, fa davvero rabbrividire. Le questioni sottostanti, pure individuati dagli osservatori più attenti,   che come al solito sono in minoranza, riguardano la crisi finanziaria e le possibili vie d’uscita. Ora viviamo in un situazione per cui, prevalendo i parametri aziendali assunti a modello di tutto, in modo sistematico e omnicomprensivo, non solo le Asl, le scuole, e qualsiasi sevizio, una volta “pubblico” ora è inserito in dinamiche e parametri aziendalistici, ma anche gli Stati nazione sono comparati ad aziende. Questo, si badi bene, è un dettato liberista, anche se ammantato con la finzione della ineluttabilità dei processi economici. Non è sempre stato così. In una tradizione liberaldemocratica di origine illuminista c’è spazio (o c’era spazio) per una diversa concezione dello stato e dei servizi pubblici. In realtà, al di là delle questioni di filosofia del diritto,m tra le due diverse concezioni dello stato, la differenza sostanziale è nella dinamiche pubblico-privato. I vecchi sistemi liberaldemocratici contemplavano la possibilità di un equilibrio  tra il pubblico e il privato, mentre l’attuale liberismo rompe questo equilibrio  determinando l’assoluto predominio del privato. Ora questa concezione arriva al parossismo, perche contempla la possibilità che dei privati prestino denaro ad uno stato non importa quale. Ora nessuno si chiede come mai sia possibile che ciò avvenga. E’ possibile, sulla base di  uno spontaneo gioco di mercato, che un privato accumuli più denaro di uno stato?.     E nel caso specifico, non di uno stato qualsiasi ma anche di stati importanti come la Grecia e l’Italia?. Nessuno si chiede come sia possibile che ciò sia avvenuto senza massicci spostamenti di capitali dalla sfera pubblica a quella privata senza nessuna contropartita per il pubblico?.    In realtà leggi economiche ineluttabili, entro certi limiti e sino a un certo punto non esistono, o meglio quelle che esistono sono sottaciute, e vengono spacciate per tali quelle che non lo sono.  E’ certamente vero che con l’ avvento dell’euro ci sia stata una parziale e progressiva cessione di sovranità da parte degli stati, e sotto una concezione liberaldemocratica, la cosa non dovrebbe risultare scandalosa se i processi di centralizzazione a livello europeo fossero avvenuti di pari passo tra economia e politica. In realtà si sono create strutture economiche, quali l’euro e la Banca Centrale Europea, senza che a fronte ci fosse un potere politico, legittimato democraticamente, al corrispondente livello, che determinasse la gestione di questi strumenti.   Conseguentemente questi strumenti, che sono privati, hanno espropriato di fatto gli stati nazione del primo  e più importante potere della sovranità, che è quello di battere moneta. Quindi si è creata una situazione per cui i privati hanno a disposizione il potere di battere moneta, che gli stati non hanno più. Questi organismi, ma non solo loro, per carità, anche fondi pensione americani, e ogni altro tipo di concentrazione finanziaria, possono prestare denaro agli stati e dettare le condizioni del rientro, condizionando in modo preciso e perentorio, sino alla determinazione delle crisi di governo.  Berlusconi in tutto ciò è una pedina di nessun conto, non capisce nulla di nulla, è un prestanome che ha avuto il fegato si speculare sulle operazioni che gli chiedevano di fare, per lucrare “in proprio”.  Così tanto per dire, la Libia di Gheddafi era, a chiamare le cose col loro nome, una semi colonia italiana, così come lo è tuttora l’Albania. Solo che Obama il simpaticone, con il marito di Carla Bruni, hanno deciso di impossessarsene, con buna pace dell’Eni e di Berlusconi. E Gheddafi è morto (posto che sia vero) perché fidava sulla protezione di Berlusconi di fronte agli squali nordatlantici, sui cui intendimenti da decenni nessuno dotato di senno può avere dubbi. Si dice, ma certamente si è fatto di tutto  dagli omicidi ai finti suicidi perché non fosse accertata la verità, che l’aereo di linea civile abbattuto sopra Ustica il 27.06. 1980 si sia caduto perché si è preso  per errore, un missile diretto ad una aereo militare su cui viaggiava Gheddafi.   Detto ciò per inciso, ora ci tocca sperare in un futuro migliore, nel contesto sopra delineato, perché le Carlucci, gli Stracquadanio, gli Scilipoti  hanno cambiato bandiera. Ma davvero gente così cambia bandiera?. Sono semplici banderuole, ma fanno parte del mondo della spettacolo e non della politica. E se poi tra i due mondi non c’è più distinzione, è problema nostro, perché è un problema che tocca a noi risolvere se ne saremo capaci, altrimenti meriteremo la sorte che ci toccherà. Intanto Il governo non ha più i numeri per reggersi, e tutti parlano del fatto che bisogna dare “fiducia ai mercati” . Cosi il fatidico libero mercato è diventato il moloch che se non fermato per tempo succhierà sangue come l’ha già succhiato da per tutto.  C’è una ultima riflessione a proposito della questione pubblico-privato. Ma non era nel medioevo, sino a prima della rivoluzione francese che gli stati erano consideratati alla stregua di proprietà privata dei regnanti? Certamente, si solo che ora ai regnanti, mica scomparsi del tutto, si sono sostituiti i banchieri, in uno scenario, appunto, di medioevo prossimo futuro.  

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