domenica 22 aprile 2018

La farsa continua


Intanto mi viene da riflettere ancora e ancora, sull’ aspetto intimamente farsesco dei giochi politici in atto. Ora si dirà che la politica ha sempre avuto una componente importante di manipolazione e di spettacolarità sin dalla notte dei tempi. E’ vero ma nella attualità la componente manipolatoria è diventa un crescendo davvero stucchevole, e la spettacolarizzazione della politica è senza precedenti per la pervasività dei media moderni. Si celebra ancora Salvini come vincitore che fa ancora campagna elettorale contro i migranti sebbene il fenomeno dell’immigrazione è obiettivamente limitato e i bombardamenti di Usa, Regno Unito e Francia sulla Siria del 13 u.s. chiariscono, perfino in modo platico evidente e spettacolare chi invade chi tra l’Europa e il mondo arabo. E’ vero, paradossalmente che Salvini è l’unico leader politico italiano che a proposito dei bombardamenti richiamati ha ricordato che si è ancora alla ricerca delle armi chimiche di Saddam che è stato perfino ucciso con questa scusa, armi chimiche, che ben inteso, non sono state mai trovate. E’ improbabile che vi faccia ricorso Bashar Hafiz al-Asad (Assad) al potere in Siria. Anche in questo vi è un elemento di grande manipolazione e spettacolarizzazione della politica. Tra i commenti sull’episodio ne ho sentito che mi pare di condividere: sosteneva un generale, se ho ben capito, che l’attacco è stato concordato con Putin e lo stesso Assad che avrebbe addirittura indicato il sito da bombardare al fine di mascherare al meglio i reali rapporti tra lo stesso Putin e Trump, visto che quest’ultimo sta avendo problemi seri in Usa a proposito del sostegno russo alla sua elezione. Ebbene anche se questa ipotesi fosse fondata il fatto non sarebbe per questo meno drammatico. Comunque è un momento in cui le dinamiche interne ad un Occidente profondamente in crisi sono in grado di aprire scenari terrificanti. Poi v’è un altro elemento assolutamente mistificatorio nella vicenda e cioè che essa tende a mascherare proprio questa crisi dell’Occidente che ha sicuramente risvolti militari e tecnologici, come dimostrano diverse vicende, dal fallimento ripetuto di lanci spaziali Usa e il contemporaneo successo della ricerca sia russa che cinese in questo campo, oltre la vicenda che ci ha coinvolti degli F35, aerei, che, a quando riportavano attente trasmissioni televisive che riportavano ammissioni di importanti fonti Usa a riguardo oltre a diversi articoli di stampa, sono l’esito di un progetto fallimentare e costosissimo. Ebbene non vi sono soltanto questi episodi, vi sono le ben più probanti fallimenti di tutte le imprese belliche Usa rilevanti nel secondo dopoguerra. Ci si scorda, come dato ultimo, che la Siria è già in guerra da molti anni invasa da truppe sostenute dagli Usa e dai paesi alleati e che questa invasione è fallita per l’intervento congiunto russo e iraniano. Tuttavia a sentire le cronache di questo ultimo episodio di lanci missilistici sulla già martoriata Siria si ha l’impressione di una assoluta onnipotenza militare occidentale quasi che sia nella sua possibilità fare, sotto il profilo militare, il bello e il cattivo tempo. E ancora le dichiarazioni di Macron che vorrebbe far intendere di disporre politicamente e militarmente di Trump, prontamente smentito dal medesimo circa la prosecuzione su vasta scale dell’intervento in Siria. L’unica partita militare aperta in medio oriente è la “sicurezza” di Israele, per il resto vale ancora lo scenario per cui gli Usa ripiegano. Da qualche tempo contano meno nel mondo e la discesa continua nonostante i bluff di Trump.  

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