mercoledì 3 febbraio 2021

Mattarella, Draghi e la repubblica delle banane

Premetto che non sono mai stato un sostenitore di una democrazia “borghese” e quindi sostanzialmente finta. Dopo di che sono anche convinto che una società si regge se ci sono delle regole, e che l’assenza di regole fa danni peggiori di ordinamenti discutibili e criticabili. Ora in Italia sta avvenendo proprio questo. E’ servito a poco respingere le ignobili riforme costituzionali di Renzi se, per esempio, al Quirinale siedono presidenti che interpretano la costituzione a loro piacimento. Il primo è stato Napolitano (il “compagno” Napolitano sul cui ruolo e carriera nel Pci andrebbe aperta una seria riflessione) che ha adeguato, tra l’altro, il periodo della carica a suo piacimento; poi Mattarella che apertamente pretende di gestire l’assegnazione di alcuni ministeri e che da l’incarico a Draghi di formare un governo. La prassi consolidata della “cd. prima repubblica prevedeva che gli incarichi a formare i governi fossero una prerogativa dei partiti presenti in parlamento, non la fantasia o l’arbitrio del Presidente della Repubblica. Erano i partiti stessi che indicavano un nome al Presidente, con l’ovvio impegno a votarlo in parlamento. Invece Mattarella da l’incarico a Draghi senza nessuna (apparente) copertura parlamentare. Questo è appunto una prassi da repubblica delle banane, in cui l’arbitrio la fa da padrona e il voto dei cittadini, da tempo ormai, non conta più nulla. Il covid, per la sua gestione chiaramente demenziale e manipolatoria, è un altro esempio di come la costituzione non valga a nulla. Ci sono misure liberticide, es. il coprifuoco notturno, che con evidenza non possono che impattare minimamente sulla di diffusione del contagio, salvo a credere che il principale fattore di diffusione dell’epidemia siano i giovani che fanno vita notturna, mentre di giorno dormono. Siamo messi davvero male.      

 

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