domenica 11 febbraio 2024

IL FASCISMO

 Scrivo dopo tanto tempo, perchè noto un equivoco (a parer mio) a proposito del problema fascismo. Ormai la magistratura che conta ha legittimato le adunate col saluto romano, ma quel che più mi fa rabbia è la questione delle foibe. Con la retorica connessa la destra rivendica apertamente una continuità a base "nazionale". Accusa la cd "sinistra" di aver vergognosamente taciuto sull'argomento per gettare discredito sull'Italia. Quindi, in soldoni, parlare male del fascismo significa parlar male dell'Italia. Il problema è che il fascismo in Italia, rimasto appena sotto traccia nella cd "prima " repubblica, è tornato alla grande. Certo non c'è più un duce, ha mutato pelle, ma è saldamente al potere. Inutile elencare le manovre economiche che, all'insegna dell'europeismo "rigorista" porta avanti delle controriforme più reazionarie di quelle di Mussolini. Il quale, un concetto sicuramente deviato di "interesse nazioinale" l'aveva. E la sua vicinanza e poi estrema subordinazione a Hitler aveva una sua, per quanto orripilante giustificazione. I fascisti di oggi servono gli interessi di altri paesi con estrema docilità, sulla pelle di chi lavora e che non ha diritti di sorta in Italia. Applicano nei confronti dei migranti di provenienza africana o del medio ed estremo oriente, politiche del tutto compatibili con quelle hitleriane a danno degli ebrei, e di ogni minoranza etnica o di opposozione politica. Da tener conto che negli anni trenta in Germania , la grande intellettualità era ebrea e di sinistra. Cambia poco tra ucciderli direttamente col gas o lasciarli morire in acqua, per poi mettere in campi di concentramento quelli che poi effettivamente arrivono in italia. Il fascismo è qui, è tornato alla grande con una campaga di terrore che fa impallidire l'olio di ricino di mussoliniana memoria. Con l'aggravante che questi non ci mettono neppure la faccia, onde evitare conclusioni tipo piazzale Loreto.

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