sabato 14 aprile 2012

Günter Grass e ciò che non si può più continuare a tacere

Su “La Repubblica” di mercoledì 4.04. 2012 è apparsa la poesia di Günter Grass  “Quel che deve essere detto”, che mi sono premunito di riportare su questo blog, per la grande importanza che attribuisco a questo intervento, e così averlo più vicino. In realtà la poesia di Grass ha avuto sì una vasta risonanza sulla stampa, e non solo italiana, ma dal giorno dopo è passata nel dimenticatoio, risucchiata dal vortice potente della rimozione massmediatica. E’ un meccanismo tanto perverso quanto potente, il cui funzionamento è percepibile perfino dalla mia pagina di Fb che è una buonissima pagina, piena di compagni che si esprimono in libertà com’ è giusto che sia. Ma pure su di essa la poesia di  Günter Grass ha avuto una fugace apparizione, e poi si è passati ad altro, seguendo l’agenda dettata dai masmedia. b, per cui, ad es.  si parla delle insulse e provocatorie dichiarazioni della Santanchè  su Nilde Iotti, sul fuorviante intervento di Norma Lancieri sul “ il Manifesto” che difende la figura di Rosi Mauro, col risultato di legittimare, oltre le sue intenzioni, un partito come la Lega, che da sinistra non dovrebbe avere legittimazione alcuna, essendo molto peggio di partito fascista ricostruito. Del resto la Santanchè ha citato Nilde Iotti all’unico scopo di far parlare di sé, atteso il calo delle sue   esibizioni di epidermide grandemente manipolate, perfino in sale operatorie. E tuttavia tutti tornano a tacere su quel che, molto giustamente, Grass non vuol più tacere.  Ebbene voglio cogliere l’occasione per non più tacere, nella convinzione che parlare oggi voglia dire ripetersi, e ripetersi tendenzialmente all’infinito. Sono convinto che per comunicare davvero, per poter riprendere ad esprimere concetti e non più semplici sensazioni  più o meno apertamente finalizzate  alla manipolazione delle coscienze, bisogna ripetersi. Non è possibile continuare a praticare un linguaggio teso solo a ottenere indirettamente delle ripercussioni psicologiche sull’interlocutore, di cui poi ,in fondo non si attendono  neppure le risposte, che tanto, non interessano, perché il nostro sistema massmediatico, ha distorto la comunicazione, sottraendole la sua funzione principale che risiede appunto nella comunicazione reciproca e paritetica, non consentita con l’attuale sistema che produce la proliferazione su scala di progressione  geometrica dei messaggi, e l’amplificazione a dismisura dei suoni e degli strumenti della medesima comunicazione. In questa terribile asimmetria  assordante della comunicazione attuale, Grass parla di cose che non si possono tacere. Comunque il suo messaggio  è apparso,  tra le tante, anche sulla pagina di “la Repubblica” come dicevo, solo che è stato accompagnato da uno “strano” art. di Adriano Prosperi, “Se la Storia viene capovolta”, in cui effettivamente egli capovolge la storia. Trace assolutamente sulla autentica e nota storia d’Israele, uno Stato la cui fondazione è stata preparata facendo ricorso al terrorismo più puro, cinico e spietato a danno di persone inermi, assolutamente innocenti se non di essere sulla strada della realizzazione di uno stato voluto dal popolo di Dio. L’elenco degli attentati in ogni dove, anche in Italia, mesi in atto dai servizi segreti preesistenti il medesimo stato, è lungo e cruento. Così come è incontrovertibile la sua vocazione espansionista tutt’ora in atto, condannata da tutti ma consentita dai  fatti.   Su questa storia Prosperi tace, e anzi davvero la capovolge, e infatti scrive: “ E così capovolge la storia:  [Grass]accusa Israele (e non Teheran )   di minacciare la fragile pace mondiale.” Ovviamente inutile chiedere a Prosperi chi tra l’Iran e Israele attua una politica di costate aggressione e conquista nei confronti degli stati vicini, chi ha invaso o tentato di invadere il Libano, operazione per cui i nostri soldati sono dislocati lì, in gran numero, e a nostre spese, proprio per garantire Israele, che sconfitta militarmente ha chiaramente un lato debole dei suoi confini mai definiti correttamente e definitivamente.  Inutile chiedere a prosperi chi è che tiene Gaza in uno stato di attacco continuo. Inutile chiede a Prosperi che colpa hanno commesso tutte le famiglie cacciate da Israele e confinate nei campi profughi per far spazio a questa presunta razza superiore, così come superiore riteneva la razza ariana Hitler. Ma Prosperi tace su tutto questo. Lui cita l’Aiea che “sospetta che Ahmadinejad stia lavorando ad un ordigno nucleare”. Ora perché chiedere a Prosperi, quale attendibilità abbia l’Aiea, che lungi dal sospettare, asseriva perentoriamente che l’Iraq di Saddam aveva la bomba atomica salvo poi a constatare a disastro avvenuto che in Iraq non c’era nessuna bomba atomica. Ma prosperi continua imperterrito “E’ un rovesciamento della realtà che è tutto fuor che nuovo: il pericolo ebraico che l’altro ieri fu strombazzato dalla propaganda nazista e poi fascista oggi è diventato il collante propagandistico che tiene insieme le masse del mondo islamico e vi consolida regimi tirannici. Responsabilità tuta europea, quella  di aver infestato il mondo arabo col  virus dell’antisemitismo, per secoli  del tutto assente in quella parte del mondo.”  Chissà che considerazione ha “di quella parte del mondo” Prosperi, se pensa che  l’occupazione caratterizzata da una violenza estrema e continua di quelle martoriate terre sia  definibile un “virus..  per secoli del tutto assente in quella parte del mondo”.  Inutile chiedere a Prosperi chi è che rovescia la storia.

2 commenti:

  1. Ancora una volta un punto di vista originale, non allineato, ma poco incline alla mera dietrologia, poco incline alla teoria del complotto fine a se stessa, poco incline al sensazionalismo ideologico. Mi dona una visione alternativa alla mia che si è di solito formata nella pigrizia della passività e nella miopia del conformismo (di destra o di sinistra che sia, è lo stesso).
    Eppure a volte ho l'impressione che in queste "Feconde" riflessioni rimanga una venatura di "tifo" di tipo calcistico, una vulnerabilità al soggettivo. Come è stato il caso dell'articolo su Gheddafi e le reminiscenze scolastiche liceali.
    Oggi ho cercato a lungo informazioni su: "...Israele, che sconfitta militarmente ha chiaramente un lato debole dei suoi confini mai definiti correttamente e definitivamente..."
    D'accordissimo sui confini, ma non ho trovato sconfitte militari. Ho cercato e ricercato, ma ho trovato solo sconfitte e figuracce politiche. Militarmente Israele nel Libano ha fatto il proprio comodo e la Siria, i libanesi filo-governativi e le truppe ONU hanno contato qualcosa quando se ne sono parzialmentre andati gli israeliani (tenendosi comunque una 20ina di chilometri). Così la guerra dello Yom Kippur, precedente, parrebbe essere stata manovrata dal governo israeliano alla "Pearl Harbor", per farci una volta tanto la figura degli aggrediti a tradimento, ma quando c'è stata la risoluzione ONU, tra l'altro non subito rispettata, la situazione militare era chiaramente ribaltata: sia nel Sinai, che nel Golan. Si dirà che i successi sono in gran parte dovuti alle forniture militari statunitensi, ma questo, pur se verissimo, ci porta a parlare di tutt'altro.

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