martedì 26 aprile 2011

Ancora la Libia, i bombardamenti, la democrazia e la pace o la guerra mondiale


Francamente non ne posso più. La notizia per cui l'Italia debba necessaraimente partecipare  alla "escalation" di guerra in Libia effettivamente mi esaspera, come es asperante è la finta opposizione della Lega, che evidentemente trova più economico far e annegare in mediterraneo gli africani, piuttosto che andarli a bombardare a casa loro.e della partecipazione di Naoplitano e del PD alla decisione assurda.  Non cessa di sconvolgermi l’idiozia eretta a sistema di stabile pensiero, da parte di chi pur proclamandosi di sinistra  consente in qualunque modo a questa ennesima missione militare. Intanto spero che nessuno osi più parlare di primavera araba. Almeno per la Libia si profila l’ennesima escalation di “missioni mirate, missioni chirurgiche” e così via col pacco aberrante di espressioni,  e col consueto corredo di morti di popolazioni inermi. Assurdo è poi l’alibi della democrazia usato in realtà per propagare terrore. Ecco il terrorismo vero, eclatante e trasparente perpetuato da chi dice di combattere il terrorismo. Ora al di là di ogni dubbio spero che i “compagni” comprendano che si tratta della guerra per il petrolio e per il controllo delle fonti energetiche, che rischia di allargarsi ulteriormente, a rischio di un crescendo in grado di mettere davvero a repentaglio la pace mondiale. Non considerare questa ipotesi come plausibile, come eventualità da scongiurare a qualsiasi prezzo, come evenienza nient’affatto impossibile, è cosa che potremmo pagare amaramente. Non cogliere appieno la effettiva drammaticità del momento che stiamo vivendo è miope, oltre che stupido. La crisi economica che in realtà dura con sussulti di poco conto dagli anni ottanta, non trova nessuna via di uscita, e quindi come sempre nella storia, si avvita su sé stessa e diventa politica, e anche militare. Alla fine le risorse che non si riescono più a produrre in modo ritenuto sufficiente ad assicurare il potere planetario, vanno cercate là dove sono, sottraendole magari ad ogni possibile concorrenza, e impadronirsene con il sistema della rapina a mano armata. Credo che dilungarsi oltre su questi argomenti sia superfluo sotto diversi aspetti, ragion per cui non ne parlerò più a meno che non debba piacevolmente ammettere di essermi sbagliato.

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