venerdì 22 luglio 2011

Ancora (e chissà per quanto), la crisi dell’En.A.I.P. I Padroni e i Menagers.


A quanto pare non è previsto, nei prossimi giorni, nessun pagamento di stipendi, per cui il mio disagio, per parlare solo del mio, cresce ancora. Certo la lingua batte dove il dente duole, e francamente questo dente duole molto, anche perché la situazione è davvero complicata. E tuttavia  la giornata di  ieri 21.07.2011,  di buono ha portato l’ esito dell’incontro alla Provincia, dove la Cgil, e solo essa, ha chiesto e ottenuto il rinvio di un provvedimento che avrebbe in pratica deciso del licenziamento dei colleghi impegnati,  - altra strana situazione legata al mito del  “privato è bello” ( con i soldi pubblici) nei Centri per L’impiego, che sono uffici pubblici della Provincia, un tempo più noti come Uffici di Collocamento, dove tuttavia lavorano nell’esercizio di un pubblico servizio, dipendenti En.A.I.P e di altri enti di Formazione Professionale, stipendiati con finanziamenti “ad hoc” della Regione con fondi della Comunità Europea.  Ebbene nonostante questo i colleghi hanno rischiato il licenziamento perché l’En.A.I.P. a quanto pare, non soddisfaceva i requisiti richiesti, perché quei fondi fossero effettivamente fruibili dai loro legittimi destinatari. Io lo dico senza reticenza, perché secondo me una sana indagine della Guardia di Finanza, dovrebbe essere ( e chissà che non lo sia già ) disposta dagli organi inquirenti, per fare chiarezza, sulla legalità  effettiva del percorso completo di questi finanziamenti. E tuttavia il presidente della Provincia Schittulli, bisogna dargliene atto, ha fatto la cosa, perfino ovvia ma giusta, resistendo alle pressioni dell’assessore Mary Rina, che evidentemente perseguiva un diverso disegno politico, salvo cambiare posizione in corso d’opera.  Si conferma, per ciò che mi riguarda, ciò  che detto nel precedente post,  che tutta la faccenda della Formazione Professionale, porta i segni della strumentalizzazione politica, becera e cinica, a danno soprattutto degli operatori del settore, a prescindere che ne siano più o meno consapevoli e di Nichi Vendola che ne è sicuramente consapevole.  Ovviamente le bugie si sprecheranno nei comunicati che seguiranno a riguardo, ma sono sicuro di quel che ho visto e capito al sit-in sotto la Provincia. Solo che tutto questo, a mio parere, rimanda a un discorso più generale.  Noi dipendenti En.A.I.P non siamo pagati da 10 mesi circa, perfino io ho perso il conto preciso. Abbiamo continuato a lavorare in un clima surreale, quasi ad invidiare chi era in cassa integrazione a tempo pieno, (anche io lo sono ma per un tempo limitato, per coprire i tempi morti dell’attività corsuale). E tuttavia in questo clima,  da note  varie emesse dal subcommissario Budano  si evince che era da considerarsi “normale” che noi continuassimo ad erogare le nostre prestazioni “a prescindere” dalle mancate retribuzioni, senza nemmeno avere in mente un percorso certo per il rientro nella normalità. Ossia le retribuzioni dei dipendenti sono  considerate optional  , un problema da doversi risolvere, eventualmente, in sede di contenzioso con la Regione Puglia, il cui esito ovviamente non è scontato. Ora provate a contare quanto costa sul mercato bancario,  le  somme degli stipendi di  diverse centinaia di dipendenti per dieci mesi ( sin ora) e quanto costa, al contrario alle famiglie mantenere il proprio tenore di vita consolidato, soprattutto se ci sono figli all’università, senza uno stipendio di due, nel migliore dei casi. Poi ci sono i monoreddito, e francamente qui il discorso si fa terribile. Ma tutto questo non crea il benché minimo disagio in nessuno o quasi. Certo so dei sentimenti di Alba Sasso a riguardo, so dell’impegno di istituzioni e della Cgil, Teresa Loiacono in testa, sono di chi non è indifferente a tutto ciò, ma mi pare francamente poco. E non si dica che è una situazione particolare, al contrario, se provate a sentire in giro, nel settore privato, i ritardi nel pagamento degli stipendi sono prassi costante. E no è una situazione neppure locale ed eccezionale. La condizione di dipendenti senza “padrone” , con imprese comunque configurate sotto il profilo giuridico, gestite da “menagers”  , è tendenzialmente maggioritaria. Del resto basta farsi delle buone letture, come il libro di Luciano Gallino,  dal titolo eloquente  Con i soldi degli altri  con il sottotitolo ancor più eloquente “ il capitalismo per procura contro l’economia” edito da Einaudi nel 2005. Del resto anche nella scuola non ci sono più presidi ma dirigenti, “menagers” appunto. Ormai funziona quasi tutto così, è questo il postmoderno infine. Su questo piano si possono fare infinite riflessioni, a partire dalla qualità dei servizi resi  in condizioni siffate, ma su tutto questo la consapevolezza generale è di là da venire, ecco perché subiamo manovre economiche da parte del governo con l’alto patrocinio del Presidente della Repubblica, ammantata dal tecnicismo delle leggi del “mercato”. I “menagers” detengono il controllo, senza averne il possesso , di una massa di denaro  equivalente al Pil del mondo, e possono destabilizzare gli Stati, figuriamo le famiglie dei dipendenti dell’En.A.I.P.  

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