sabato 9 luglio 2011

La Regione Puglia e la crisi dell'Enaip

Odio i manifesti elettorali, tanto più se si è lontani ( ma lo siamo davvero?) dalle elezioni di rifrimento. Tuttavia in Puglia stà succedendo qualcosa di grave su cui non c'è sufficientemente  attenzione neppure dei diretti interessati. Sta succedendo che il PDL in trutte le sue estensioni, che in Puglia poi si riduce la nome di Raffaele Fitto, sta conducendo una battaglia contro Vendola, senza tregua e senza badare a spese, e spero, senza alleati occulti. Facile obiettare che la competizione continua è fisiologica, e che non debba suscitare nessuna meraviglia. E invece mi meravioglio e mi scandalizzo, perchè questa battaglia sta avvenendo sulla pelle di lavoratori dipendenti, di almeno due settori soprattutto la sanità e la formazione professionale. Quest'ultima mi riguarda in prima persona visto che sono un dipendente di En.A.I.P. ente per il quale, allo stato delle cose, stò lavorando gratis, visto che non percepisco stipendi da diversi mesi. Ebbene la storia della sanità è nota a tutti, anche se ammantata dal tecnicismo di sentenze della corte costituzionale, che in realtà mascherano la protervia volontà di seminare rabbia, disagio, che si spera, alla fine potino acqua alla all'opposizione in Regione, incuranti del fatto che si negano diritti elementari ai lavoratori interessati. Così  si costringe la ragione a rinunciare a risparmi  proprio con l'alibi opposto, e al tempo stesso, si stanno arrecando danni mai più risarcibili ai dipendenti senza stipendio da molti mesi.  La cosa è ancora più evidente per ciò che riguarda la formazione professionale. L'Enaip non paga gli stipendi, ma si rifiuta di fare trasparenza completa sulla sua situazione, minaccia licenziamenti al solo scopo di ricattare la giunta, essendo in una posizione strumentale, che può avere solo ed  esclusivamente una giustificazione politica. La rabbia me la provocano quei colleghi, che sono i più, che non percepiscono l'evidente strumentalità politica dei commissari dell'En.A.I.P, salvo chiedere poi alla Regione di cavare la castagne dal fuoco, anche a costo di consentire lo stillicidio di denaro pubblico a perpetuare situazioni davvero insostenibili.  Rivendicano continuamente e sistematicamente, rimbori " a piè di lista" dall'ente Regione. Purtroppo l'essenza della questione sfugge a molti dei miei colleghi, molti dei quali sono lavoratori di grande statura, che danno il massimo  sapendo che così  non si acquisicono  vantaggi, ma al contrario,  provocano problemi, perchè in effetti della "produttività" non frega niente a nessuno, essendo assolutamente premiale il rappoto clientelare.  Noi dipendenti siamo massa di manovra sostanzialmete usati dal PDL contro Vendola, con l'ausilio di provincie governate dal centro destra.  Tutto ciò in concomitanza di una crisi che è sicuramente reale dell'En.A.I.P sulle cui cause e modalità di gestione, però, deve essere fatta chiarezza, senza di che sarà difficile arrivare al superamento della crisi. Insomma è incredibile, per me, oltre ogni logica che ci si aspetti di essere salvati da chi poi si osteggia. E' un gioco al massacro perverso sotto il profilo politico e psicologico, rispetto al quale dico che la mia più  grande aspirazione consiste nell'arrivare alla pensione, all'isegna del si salvi chi può, mentre la ragione e il sentimento mi indurreebbe ad auspicare una mobilitazione anche spontanea, degli interessati contro chi li manovra senza ritegno. Ma tant'è.

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