lunedì 17 ottobre 2011

Il giorno 15.10.2011, di sabato

Una svolta. Ecco finalmente una svolta che dice qualcosa di questo Paese avvilito da una classe dirigente incapace, del tutto incapace a governare. Una classe dirigente tra le peggiori del mondo, che fa solo esercizio di potere in modo bieco e violento e lo esercita al di fuori del quadro di legalità entro cui la nostra costituzione stabilisce che tale esercizio debba avvenire, senza nessuna mediazione sociale. Solo che a questa classe, per ora, non c’è alternativa. Su sollecitazioni dal mondo, incominciava pure in Italia a svilupparsi un movimento di contestazione autentica, non solo parziale, come avvenuto sin ora. Il problema che bisognava capire, è che Berlusconi, Gelmini, Marchionne, D’ Alema e compagnia bella, sono mere articolazioni del potere della grande finanza internazionale. Ce lo hanno spiegato gli americani del movimento”occupiamo Wall Street” . E quindi sabato 15 si manifesta anche a Roma come in tutte le maggiori città del mondo, solo che a Roma succede il putiferio. Quel che è successo innanzitutto dimostra che in Italia non si sa neppure contestare. Questa amara riflessione mi viene anche sentendo i commenti che si susseguono sull’argomento. In modo particolare vorrei dare una risposta ideale a un ragazzo che probabilmente studia in qualche liceo romano che riportato una frattura ad una gamba causatagli da un mezzo della polizia durante la manifestazione. Il ragazzo, in una intervista che ho visto domenica 16 su RaiNews24 asserisce di essere tra quelli che hanno manifestato violentemente. Alla domanda sul perché ha scelto la via della violenza ha risposto asserendo che tanto le manifestazioni pacifiche non servono a nulla e neon lasciano neppure il segno, mentre così almeno si è lascito il segno. L’intervista mi ha un po’ colpito. A quella età  quest’esperienza lo ha segnato per sempre, è un punto di non ritorno. Ne so qualcosa. Il ragazzo ha cominciato a cimentarsi con questi problemi ad una età ancora minore di quella in cui anche io mi sono cimentato con gli stessi problemi. Il dramma è che tra la mia generazione e la sua si è creato una discontinuità che è psicologica e culturale, per cui è difficile trasmettere esperienza, di modo che ogni generazione non debba cominciare a sperimentare in prima persona tutto da capo, in eterno mordersi la coda. Certo avrei voluto dirgli che ha ragione, ma una ragione assolutamente superficiale e meramente psicologica. Ora se il movimento deve dibattersi tra ribellismo intriso di violenza fine a se stessa, e perbenismo dogmaticamente non violento, è chiaro che non approderà a nulla.  Serve capire che si tratta di una lunga partita a scacchi, ma impari. Da lato c’ è un potere organizzatissimo, in grado di decisioni istantanee, basti vedere con quanta rapidità e al di fuori di qualsiasi legge si decidono le aggressioni militari contro popoli inermi, o quasi., dall’altra bisogna cominciare a decidere, intanto chi è che decide. Ecco il limite delle manifestazioni spontanee. Serve organizzarsi, perché è vero come dice quel ragazzo che una manifestazione pacifica non serve a nulla, ma la soluzione del problema non è farne una violenta, ma farne un’altra ancora più numerosa, senza perdere di vista gli  obiettivi da perseguire, che non può essere quello  di rompere qualche blindato o qualche statua della madonna  Altro argomento del ragazzo in questione è che la polizie è un nemico, e questo giustifica anche la convergenza con gruppi fascisti. E questo è un altro grave errore. Il fronte rossonero contro la polizia è una grande sciocchezza, in cui ci può entrare tutto, anche l’infiltrazione delle medesimi apparati repressivi. Infatti, seguendo l’antico metodo di ragionamento, per me sempre valido, del cui prodest bisogna dire che gli incidenti di sabato, sono serviti al governo. Questa riflessione è abbastanza generalizzata.  E poi il numero 99 che nel movimento americano è assurto a simbolo è davvero importante. Quelli hanno ragione. Il 99% della popolazione è colpita dagli interessi dell’1% che detiene la più parte della ricchezza mondiale. Ed in questo 99% vanno inclusi, tornando all’Italia e a quel ragazzo intervistato da RaiNews24 anche i carabinieri, la polizia, la guardia di finanza, che è gente che fa il proprio lavoro, e di questi tempi non a tutti è concesso scegliersi il lavoro da fare. Additarli come “il nemico” per eccellenza, come fa il ragazzo è una sciocchezza. Del resto allo scontro violento prima o poi ci si arriva, e non serviranno sampietrini, ne caschi, né mazze, né contro quei poliziotti, o carabinieri, o finanzieri che siano. Solo  che bisogna creare le condizioni per cui ognuno sta dalla parte che ha scelto. In divagazione storica, questo è un motivo per cui i fascisti di Salò non hanno nessuna possibile giustificazione.  Così come è miope pensare che il principio della non violenza sia risolutivo di alcunché. E non mi si tiri fuori la storia di Gandhi, che non significa nulla, a proposito della non violenza.  I cortei devono conseguire gli effetti che si sono prefissati. La giornata di sabato 15, è stata una grande giornata. Non era mai successo che un movimento di contestazione si movesse in ordinazione mondiale. Spero che si continui nonostante tutto. A Roma è successo un incidente di percorso, certamente pesante. Ma bisogna superarlo altrimenti dovremmo concludere che l’Italia è destinata all’immobilismo politico e istituzionale più bieco, senza via d’uscita, sperando che a nessuno venga in mente di pensare che D’Alema e Casini siano una via d’uscita da qualcosa. E la Chiesa meno mai. Loro sono parte del problema, non certo la soluzione. A  questa manifestazione non ho partecipato, e non mi sento in colpa. Se dovessi fare un bilancio delle manifestazioni cui ho partecipato, ne sarei soddisfatto discretamente, ma ho ancora voglia di partecipare, se me lo potrò permettere.

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