sabato 12 marzo 2011

Attualità, leggi ad personam, potere criminale, e indipendenza.

Ormai le vicende del Nordafrica hanno perso le prime pagine dei giornali, altri fatti incombono, la cd “riforma della giustizia” prima e poi il terribile terremoto in Giappone. Sul trremoto voglio inserire un piccola digressione. Ho ascoltato facendo  zapping ieri su "La 7" , Chicco Testa che magnificava la magia del nucleare, che a suao dire, era  resistente anche ad un terremoto di quelle proporzioni. Oggi i giornali danno la notizia della rottura di una centrale nucleare in Giappone, con buona pace degli idioti made in Italy. Ma è della riforma della giustizia che mi preme trattare. Alcune considerazioni preliminari mi paiono necessarie. Alla domanda ipotetica di un ipotetico interlocutore sul bisogno di riformare la giustizia in Italia, risponderei di si per tutti i motivi di questo mondo. Non può esservi democrazia senza giustizia. Un sistema giudiziario efficiente e “giusto” è uno dei cardini portanti della democrazia. Per la semplice ragione che essa serve a chi è  un po’’più indietro  nella gerarchia sociale. Sia nel civile che nel penale, chi è che ha  più bisogno di giustizia se non chi subisce un torto?.  Si pensi alle cause di lavoro ma non solo.  Chi ha bisogno di riscuotere un credito per vie legali? Provate a non pagare una banca e vi accorgete come è facile per una banca riscuotere un credito, ma se tocca ad un comune cittadino, la riscossione di un credito diventa una via crucis. A grandi linee è la parte socialmente più debole che ha maggior bisogno di giustizia. Ora se si passasse ad una domanda successiva e dovessi rispondere all’interrogativo se questo sistema giudiziario è soddisfacente risponderei di no senza esitazioni. E non lo è proprio perché chi ha bisogno di giustizia con questo sistema deve attendere tempi biblici. Ne so qualcosa avendo subito un licenziamento per 5 anni, mentre in ipotesi la cosa si sarebbe potuta risolvere in pochi mesi. Solo che questa situazione è voluta in modo mirato proprio dai vari governi che si sono succeduti, perché una giustizia efficiente porterebbe come corollario inevitabile una maggiore stabilità economica, ma anche una maggiore mobilità sociale e politica nel paese che, al contrario è stagnante, se non in recessione reale. L’inefficienza giudiziaria intanto premia chi infrange la legge con tutte le conseguenze annesse. Nessuno nega che la corruzione e la criminalità organizzata costituiscono il vero laccio della crescita economica. E faccio questa riflessione astraendomi completamente dal giudizio di merito sul sistema economico, ma assumendo la perfetta convenienza del sistema così com’è. Ora Berlusconi, o meglio il suo governo, avanza una proposta di riforma. Il sistema attuale è un sistema ibrido e immobile. La riforma della giustizia in si è fatta in Italia dall’ ‘89 , anno in cui si è riformato il codice di procedura penale, trasformando il nostro ordinamento da inquisitorio ad accusatorio. Dopo di che si sono avuti  una serie di provvedimenti ispirati al cosiddetto garantismo, dando per scontato che l’imputato sia una parte “debole” del processo, e che i giudici abbiano un interesse precipuo a far condannare un imputato, ma nel nostro ordinamento non è così. La carriera di un giudice non è legata alla condanna o alla assoluzione degli imputati, perché è effettivamente neutra rispetto a questo.  Allora perché criminalizzare il sistema politico criminalizza  la magistratura? . La risposta è semplice, perché i nessi tra sistema politico e criminale sono sempre più stretti. Le leggi ad personam     di Berlusconi, sono certamente la rivendicazione di un potere assoluto del personaggio, ma al tempo stesso l’alibi con cui il sistema diventa sempre più permeabile dagli interessi della grande criminalità e della corruzione. Quindi una riforma ci vuole, e tuttavia il mio parere assolutamente controcorrente, è che il vecchio sistema inquisitorio è preferibile. E’ perfino più garantista in sostanza. In definitiva è preferibile che la focalizzazione dell’azione giudiziaria avvenga sul momento delle indagini a ridosso dei fatti su cui si indaga. Il dibattimento serve solo a dare assoluta trasparenza e pubblicità a tutto il procedimento. Non è garantismo quello in cui un criminale commette un reato e poi ,  a seconda della sua disponibilità economica , può contare su cavilli procedurali appositamente predisposti per ottenere la impunità. In definitiva una persona è innocente o colpevole a seconda se abbia commesso o non commesso un reato, e questo a prescindere dal fatto che sia stato condannato o assolto. Difficile essere condannati con il sistema attuale. Non è un caso che le nostre carceri sono sovraffollate da immigrati o da persone  in attesa di giudizio o da persone in qualche modo angariate per vicende legate al consumo di stupefacenti. I grandi criminali sono o latitanti, o assolti , o prosperano indisturbati, o siedono in parlamento. La riforma di Berlusconi serve a codificare in  modo irreversibile questa situazione.  Perché il PD o alcune frangi sono possibilisti nei confronti  del provvedimento? Anche a questa domanda la risposta è semplice per me e si ricava da tanti dei miei post in questo blog. Perché il PD è fortemente condizionato da un sistema di corruttela e di criminalità, infatti non produce una opposizione intransigente a riguardo , nonostante sia un tema che non consente mediazioni di sorta. Di criminalità si muore in Italia in misura eccedente i paesi sviluppati. Inoltre la recente proposta di riforma costituzionale è anche il segno ulteriore, al pari di tutte, le altre a partire dalla scuola, sono all’insegna della americanizzazione dell’Italia. Infatti manca solo l’elezione dei procuratori per completare l’opera così come chiesto dalla Lega. Ovviamente le imitazioni, in fatto di istituzioni, sono tragicomiche, per il semplice fatto che l’Italia non è come gli Usa. Ciò che può avere una ragion d’essere da una parte non ne ha per ciò stesso anche dall’altra. Le leggi americane sono di una severità estrema spinta sino alla pena di morte,  e questo costituisce l’altro aspetto del sistema americano, che ne è tuttavia una parte integrante. I nostri servi sciocchi vogliono importare un aspetto del sistema ma non vogliono l’altro. Sono ridicoli. Pare che la giornata del cd C-day ( a proposito di imitazioni americane) di oggi sia andata bene per il concorso di gente. E almeno questa è una cosa buona

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