venerdì 19 novembre 2010

Fini e la crisi

Il sospetto già c'era, e credo che stia arrivando la conferma. Siamo al teatrino. A leggere i giornali e le trasmissioni televisive, si stava vivendo una svolta politica epocale, la fine del cd berlusconismo, e invece Fini ha fatto una sorta di marcia indietro, per cui la "svolta epocale" con corredo di sondaggi preelettorali, è rinviata a data da destinarsi. Non per questo è tutto come prima. A ben vedere un cambio nella gestione del governo è avvenuto. Per un verso, esso ha allargato la sua base parlamentare,  perchè Casini, e Rutelli  restano  allineti  con Fini, e quindi di fattoun sostegno parlamente ipoteticamente più vasto, senza minimamente conferirgli maggiore stabilità per questo; dall'altro, per effetto del  gravissimo intervento mediatore di Napolitano, che stravolge in modo grave e credo irreversibile, creando un precedente di spicco, il profilo della carica che ricopre, si è modificata la reale "cabina di regia" del governo. Così se sin ora vi siedeva  il solo Tremonti, che di fatto era e resta il vero capo del governo, ora deve far posto a  Fini e, in misura crescente, dello stesso Napolitano. Berlusconi si sta rivelando sempre più  quello che ineffetti è: una comparsa. E tale dovrebbe  apparire alla cd opinione pubblica in misura crescente, malgrado l'enorme apparato mediatico che lo sostiene, altro che  berlusconismo.

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