domenica 28 novembre 2010

La crisi e la Camusso

Si è svolta una manifestazione della Cgil a Roma. Non ci sono stato a differenza di quella della Fiom, e quindi non posso fare paragoni sulla partecipazione, ma quello che mi preme di osservare è che con la Camusso si è accentuata una connotazione negativa della Cgil e del sindacato in generale. Premetto che Cisl e Uil non li considero sindacati, perchè i  processi di regressione e alterazione  in queste  organizzazioni siano irreversibili, perchè traggono legittimazione solo ed esclusivamente dalle controparti e non dal numero degli iscritti. In un sistema di regole precise sulla rappresentanza credo che non avrebbero molto spazio. Ma il problema è propio questo, infatti anche la Camusso sorvola sul problema della rappresentanza, e si incammina decisamente su una "politicizzazione" in senso deteriore della Cgil, e in sovrappiù una politicizzazione di segno populista, senza nemmeno poter partecipare alle elezioni, per il momento. Certo mi sembra che il suo punto di forza sia la proposizione di un leaderismo al femminile, che trascende e oscura i temi propri di una contattazione vincente sui luoghi di lavoro. Credo che la Fiom sia l'unica organizzazione che si pone il problema. Se rimarrà sola in questa battaglia,  (questo è il compito prioritario che pare si sia assunto la Camusso) la vedo nera per il futuro, e non è che l'oggi sia granchè bello. Che almeno si cominci a chiamre le cose col loro nome, e la Cgil si assuma l'impegno a combattere il neoschiavismo in tutte le sue forme, anche tendenziali,  ma a partire dalla tutela dei lavoratori in carne ed ossa sui posti di lavoro.  Altrimenti è tutto inutile. E quando parlo di neoschiavismo non voglio fare retorica. Pensate che la definizione di Marx ( 1800) del proletario suona pressappoco così: il proletario è colui che non ha altri mezzi di sussistenza se non il lavro delle sue braccia con cui mantenere se stesso e la propria capacità di riproduzione. Ora sfido qualunque famiglia dei nostri tempi a mantenersi con il salario medio di un operaio.  E mi scuso per l'aprossimazione della citazione di Marx.

Nessun commento:

Posta un commento