sabato 20 novembre 2010

Sempre su Formazione e Cultura, continuando le riflessioni del 18 Nov

Né con questo voglio dire che sia impossibile preparare questi ragazzi a fare gli operatori turistici o gli astronauti. Entro certi limiti e sino ad un certo punto è possibile preparare questi ragazzi a svolgere qualsiasi professione;  non dipende da loro se non in misura relativa, ma da noi per la piùparte. Solo che non cisono più risorse per farlo. Servirebbero docenti particolarmente preparati ed esperti, che sono requisiti difficilmente compatibili sia con la condizione di precarietà, e  sia con le mode culturali del momento. A tal proposito soleva ripetere  Enzo Persichella, maestro e amico : non si fanno le nozze con i fichi secchi. Stiamo attraversando una crisi epistemica di grandi proporzioni, per cui le grandi elaborazioni teoriche sono derubricate a "narrazioni" sostanzialmene delegittimate, soprattutto la psicanalisi e buona parte delle teorie sociologiche cd "sistemiche" Parsons in testa, (figuriamoci Marx) e in corrispondenza con ciò vengono a mancare nella nostra società le figure sociali di ruolo "genitoriale" compresi gli insegnanti, molti dei quali ritengono di "colloqiare" con gli allievi senza tener conto del un salto generazionale che li divide di fatto, in modo oggettivo, anagrafico. Il tutto conforme a questa società dello spettacolo per cui non esiste nella vita umana una crescita progressiva per fasi. Saremmo tutti condannati a bruciare l'infanzia, e ad essere "giovani" da 15 anii a 60, col risultato di non diventare mai adulti, e quindi "genitori" . Siamo in una grave crisi, in una transizine lunga e complessa, che sta costando sofferenze e drammi tanto più veri quanto meno attenzionati dalla televisione.   

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