domenica 19 dicembre 2010

Ancora sugli incidenti del 14. La violenza.

Seguo, solo parzialmente, credo, il dibattito sugli incidenti del 14 e rimango colpito da un dato, o meglio da ciò che credo che sia un dato di fatto. In Italia, a sinistra, si è persa del tutto o quasi la capacità di analizzare e interpretare i fatti. Tutte le analisi sono evidentemente viziate da strumentalità e da minoritarismo profondo e indelebile almenno nel breve tempo. Ora convengo sul fatto che quelle modalità di manifestazione non possano essere un modello per tanti motivi, questo non mi impedisce di esprimere la più piena e profonda solidarietà nei confronti degli studenti che hanno manifestato. Non si può prescindere dal contesto nel giudicare i fatti, qualunque essi siano. Sembra, a leggere taluni commenti, che l'Italia sia in questo momento un paese tranquillo e pacifico e quelle violenze assumano una valenza particolare, ma non è così. Perchè così fosse occorrerebbe che le istituzioni fossero ammantate di sacralità, ma bisogna rendersi conto che così non è. Potremmo definirci d'ora in avanti come " La repubblica di Scilipoti" ma manco questo basterebbe a rendere l'idea, si offenderebbero i Bruneta, i Bondi, le Gelmini con tutte le stelle di questo firmamneto color marrone.  Il livello culturale dei nostri governabnti è del tutto inadeguato a svolgere le funzioni a cui sono chiamati. E' chiaro che il meccanismo di selezione delle classi dirigenti ormai seleziona al contrario. Più si è subalterni e più si progredisce in carriera, soprattuto politica. Il problema non è l'orientamento politico dei nostri governanti, ma che i nostri goveranti non sono in grado di espreimere autonomamente nessun orientamento Sono li per intascare le prebende, e basta. Non è possibile che vengano pure rispetati.

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